Nonna Alida

Se c’è una cosa che mi manca in tempo di pandemonia, Rosina, è Astra. Astra è il giornale che fa gli oroscopi. Esce una volta al mese e i giornalai dei paesi, Astra, non ce l’hanno. Penso che Astra sia per me come per i maschi una partita di calcio. Che Astra ti distrae e non pensi. Ho, però, Paolo Fox. E Paolo Fox lo diceva che questa non era proprio una primavera a mille per la Bilancia. La Bilancia ha Saturno contro. Che sarà stato Saturno a chiamare la pandemonia. A volte, Paolo Fox scrive delle cose che mi verrebbe da fare come faceva mia nonna Alida: preparare la valigia per l’ospedale. La valigia per l’ospedale di mia nonna Alida era sempre pronta: due paia di mutande, due scot (canottiere), 3 paia di calze, un asciugamano, lo spazzolino da denti, la vestaglia. Che una volta all’anno, mia nonna Alida la rinfrescava la valigia per l’ospedale. L’altra valigia che mia nonna Alida teneva sempre pronta era quella per gli abiti da metterle se fosse andata improvvisamente nel paradiso delle nonne. E anche quella valigia, negli anni, mia nonna Alida, l’ha rinfrescata più volte. Anche la foto per la tomba si era fatta fare mia nonna Alida. Fosse ancora viva mia nonna Alida, la pandemonia, non la trovava certo impreparata. Mia nonna Alida era del 1929. Nata a Santa Giustina del Colle, in provincia di Padova. Il Veneto, nel 1929, non è come adesso che tutti c’hanno gli schei. Il Veneto, nel 1929, era povero e anche dopo era povero. Così i miei bisnonni Maria e Tonino, coniugi Morosinotto, nel 1941, hanno preso baracca e burattini, e sono venuti in Piemonte, a Roncaglia di Incisa Scapaccino, nell’Astigiano. La mia bisnonna Maria è quella che teneva il baccalà nella doccia. La doccia della mia bisnonna Maria è sempre e solo servita a tenere appeso il baccalà. La mia bisnonna Maria aveva partorito dieci figli. Io ne ho conosciuti solo sette dei loro dieci figli, che sono stati mia nonna Alida, i miei zii e le mie zie. I miei zii si chiamavano Romano, Beppe e Renzo. Zio Beppe era il più giovane e ha deciso di andare nel paradiso degli zii giusto un mese prima che arrivasse la pandemonia. Zio Beppe, quando ero piccola, mi faceva fare a zig zag con la macchina in mezzo alla strada e poi andava forte. A me piaceva a mille andare in macchina con zio Beppe. Zio Renzo, quando mi vedeva, si commuoveva sempre. Aveva un bar sul ponte del Tanaro a Masio e io passavo in bici, e lui si commuoveva a vedermi. Si commuoveva anche quando vedeva i suoi fratelli e le sue sorelle: anche se li aveva già visti al mattino, ed era sera, lui si commuoveva lo stesso. Anche noi, quando ci rivedremo dopo la pandemonia, ci commuoveremo come si commuoveva zio Renzo. Le mie zie Gemma, Elvia e Luigina erano tutte ben piazzate: io le chiamavo razza Piave. Tutte cucinavano bene e tanto. Una volta che sono andata a casa di mia zia Gemma stava cucinando delle bistecche impanate così grosse, ma così grosse, che non ci stavano nella padella. Non le ho mai più viste nella mia vita, ma le ho sognate delle bistecche impanate così grosse, ma così grosse. Prima delle bistecche impanate così grosse, ma così grosse, tutti i Morosinotto avevano patito la fame. Sarà per quello che dopo cucinavano bene e tanto. Noi abbiamo la pandemonia, ma non abbiamo fame perché da mangiare ne abbiamo. Mia nonna Alida non voleva mai che avanzassi le cose nel piatto perché lei aveva patito la fame. Quando è arrivata in Piemonte, dal Veneto, aveva 12 anni e a 12 anni l’hanno mandata a guardare una signora anziana. Mia nonna Alida diceva che era andata: a pulì ‘l chi a na vegia. A pulire il sedere a una vecchia. Quando a mia nonna Alida le facevo scappare la maionese, mi diceva che lei mi avrebbe mandato “a pulì ‘l chi a na vegia” così imparavo. Il suo “a pulì ‘l chi a na vegia” era un po’ come per noi, oggi, dire pandemonia. Di quando mia nonna Alida è venuta in Piemonte, a 12 anni, “a pulì ‘l chi a na vegia” conservo una foto e nella foto si vede mia nonna Alida con una bambola in mano. Sarà stata la sua Rosina nei giorni di “a pulì ‘l chi a na vegia”. Che, alla fine, ognuno di pandemonia ha vissuto la sua.