Il racconto di Vittoria

Oggi, Rosina, è il 10 maggio e il 10 maggio è il compleanno di Olivia, Agata, la Nonna, Grignolino, Ami e Bea. Sono tutte nate il 10 maggio perché non sappiamo quando sono nate Olivia, Agata, la Nonna, Grignolino, Ami e Bea. E allora abbiamo scelto il 10 maggio perché era nato Snodo il 10 maggio. Snodo è stato il mio cane per 14 anni. Poi, dopo 14 anni, ha deciso di andare nel paradiso dei cani e lasciare il posto a Olivia. Solo Camillo sappiamo che è nato il 30 maggio e allora lo festeggiamo il 30 maggio, a Camillo. Oggi festeggiamo Olivia, Agata, la Nonna, Grignolino, Ami e Bea. Anche la Rosina non so quando è nata, possiamo fare il 10 maggio anche lei. E infatti oggi la Rosina ha ricevuto un regalo: un racconto sulla pandemonia di Vittoria, che compirà 10 anni ad agosto. Vittoria ha un fratellino, Giacomo, che ha compiuto gli anni ieri ed è figlia di Elena. D’accordo con la Rosina, oggi, la storia la facciamo fare a lei, a Vittoria. Il racconto s’intitola: Una strana gita lontano dalla “pandemonia”. Eccolo. Mi svegliai da un lungo sogno e mi accorsi di essere sull’Isola delle Meraviglie ricca di piante e fiori. In lontananza vidi tutti i miei compagni ancora addormentati e notai, per la prima volta, le rocce appuntite e gli alberi di colore verde scuro e giallo ambra. Dietro alle rocce scorreva un grande fiume di color “bluette” nel quale ci si poteva specchiare e vedere l’immagine riflessa trasformata nella sagoma di un bellissimo cavallo. Intorno a noi c’era la tribù indiana che ci aveva accolto. Eravamo partiti sette giorni prima perché in tutto il mondo era scoppiata una pandemia o, come dice una scrittrice che conosce mamma, una “pandemonia”. Un virus letale che uccideva la maggior parte delle persone che colpiva. Il nostro obiettivo era raggiungere l’Isola delle Meraviglie perché era bella e non ci vivevano tante persone. L’unica tribù presente non creava assembramento. Il nostro viaggio è iniziato dal porto di Genova con una nave. Abbiamo attraversato il Mar Mediterraneo e l’Oceano Atlantico fino ad arrivare alla nostra isola. La mappa la custodiva gelosamente maestra Silvia, il nostro capitano! Era molto severa e determinata a raggiungere l’obbiettivo; non la faceva vedere e toccare a nessuno di noi perché era un documento segreto e prezioso che apparteneva al suo tris-nonno famoso marinaio dei sette mari. Abbiamo superato tanti ostacoli. I più difficili e pericolosi sono stati: un gruppo di seppie malvagie che sparavano all’impazzata un inchiostro nero negli occhi di ciascuno di noi e uccidere il serpente a tre teste che viveva negli abissi dell’oceano e cercava di stritolare la nostra imbarcazione. È stata un’impresa difficilissima ma alla fine abbiamo vinto noi. All’inizio il capo della tribù dei Girasoli non voleva che stessimo con la sua gente, poi, guardandoci negli occhi, capì che eravamo buoni e più impauriti di lui. Cambiò idea e ci accolse tra la sua gente. Non lo abbiamo deluso e per aiutarli ci siamo organizzati in quattro gruppi. Il primo si occupava della legna per il fuoco, il secondo pulisce e mette in ordine, il terzo cucina e il quarto procura l’acqua. Di notte dormiamo accoccolati l’uno di fianco all’altro fra le radici degli alberi. L’unica cosa che ci manca sono le nostre famiglie, ma ritorneremo solo quando il mondo sarà libero dalla pandemia. Alla Rosina e a me questo racconto è piaciuto a mille. Anche la Rosina e io, a fine pandemonia, vorremmo organizzare quattro gruppi: il primo si occupa della legna per il fuoco, il secondo pulisce e mette in ordine, il terzo cucina e il quarto procura l’acqua. Con questi quattro gruppi, alla fine, abbiamo tutto quel che serve. Dobbiamo ricordarci, Rosina, di fare gli auguri a Vittoria ad agosto che Vittoria, ad agosto, compie 10 anni.