Mina e il diario delle parole nuove

Mina

Ho detto alla Rosina che se non c’era la pandemonia, oggi saremmo partite per VINITALY. L’avrei portata con me, la Rosina, a Vinitaly. Vinitaly, se non c’era la pandemonia, iniziava domani. Ma c’è la pandemonia e quindi non c’è Vinitaly. E visto che non dobbiamo partire per Vinitaly, la Rosina e io oggi abbiamo fatto gli auguri a Paola che oggi compie gli anni. Paola è la mia migliore amica di Vercelli che ho conosciuto a Viarigi. L’ho conosciuta a Viarigi perché abbiamo una migliore amica di Vercelli in comune, Gloria, che l’abbiamo invitata tutte e due a Viarigi. E Gloria ha detto: oh bella! Due inviti a Viarigi. Ma che combinazione. E allora Gloria ci ha fatto conoscere a me e a Paola, e Paola è diventata la mia migliore amica di Vercelli che ho conosciuto a Viarigi. Paola, che oggi compie gli anni, ha la mia stessa età ma ne dimostra meno di me. Lo dico perché le fa piacere a mille. Anche voi ditele che ne dimostra meno. Fate finta però che non ve l’ho detto io. Lei è molto intelligente e laureata in legge. Non le piaceva però lavorare nella legge, ma si è messa lo stesso nella carta: lei, con la carta, fa gioielli e cose belle a mille e si fa chiamare proprio così cose di P. Di Paola ho conosciuto tutta la famiglia: Rossella, la mamma che è quella di Viarigi, ma lei preferisce stare a Vercelli. Il papà Evasio che era di Vercelli e invece preferiva stare a Viarigi. A lui piaceva a mille fare il vino e faceva un vino di quelli che se li assaggi te li ricordi tutta la vita. Io gli dicevo che era buono perché ci teneva come Paola ci tiene sugli anni. Francesca, la sorella di Paola, l’ho conosciuta un mattino su Skype. Non c’era ancora la pandemonia ma noi ci presentavamo già su Skype. Non c’era ancora la pandemonia, ma quel mattino Paola e io eravamo un po’ vestite e pettinate come se ci fosse già la pandemonia. E quando Francesca ci ha presentato il suo nuovo fidanzato bello a mille, Chris, noi abbiamo fatto finta che non ci fosse più la linea e che cadeva la chiamata. Eh succede a Viarigi. Non è che c’è sempre la linea a Viarigi eh. Di Paola, non ho conosciuto sua zia. Sua zia era la sorella di sua nonna Luigina. Si chiamava Mina ed era del 1921. Mina la conoscevano tutti a Viarigi perché faceva le punture, scriveva le poesie e a Carnevale faceva gli sgunfiun, le bugie, per tutti. E se tu fai le punture, scrivi le poesie e a Carnevale fai gli sgunfiun, le bugie, per tutti, in un paese ti conoscono tutti. Mina aveva i capelli rossi, le lentiggini e la pelle bianca. Mina non la conoscevo ma mi è venuta in mente tante volte durante la pandemonia perché Mina non si stancava mai. Lei aveva cinque vigne, tutte a Viarigi ma su colline diverse. Partiva al mattino presto, a piedi, e tornava la sera tardi, a piedi. E non era mai stanca Mina anche se aveva lavorato tutto il giorno nella vigna. Mina non era mai stanca e aveva solo una paura: il temporale. Il temporale, Mina, proprio non lo poteva soffrire. Se la sarebbero giocata il temporale e la pandemonia eh. Che noi, durante la pandemonia, non abbiamo la stessa tempra di Mina, me l’ha confermato anche Sara l’altra sera. Sara è abituata a girare il mondo. Non sta mai ferma. Sembra me e le mie amiche da giovani che mia mamma ci chiamava le oche lurde. Quando non c’è la pandemonia, Sara al mattino presto è a Hong Kong, alla sera tardi è a New York. Quando non c’è la pandemonia, Sara è come Mina. Ma adesso che c’è la pandemonia, Sara mi ha confessato che comincia a prepararsi il lunedì, a volte anche la domenica sera, per fare la spesa il mercoledì. La spesa, durante la pandemonia, è diventata la fatica più grande della nostra vita. Non so se capita anche voi. Chi l’avrebbe mai detto che la spesa diventava la fatica più grande della nostra vita. Mina non penso che avrebbe fatto la fatica che facciamo noi a fare la spesa durante la pandemonia. Lei, per fare la spesa, aveva una borsa con gli anelli in ferro: ve la ricordate la borsa con gli anelli in ferro per fare la spesa? Mina la faceva così la spesa, con la borsa con gli anelli in ferro. L’importante è che non ci fosse il temporale. Mina non si è mai sposata. Sulla fatica non le assomigliamo per niente, ma su questo le assomigliamo a mille, Paola e io. Mina faceva le punture, scriveva le poesie e a Carnevale faceva gli sgunfiun, le bugie, per tutti, e poi teneva un diario. Sul diario Mina scriveva le ricette, le spese della vigna e le parole nuove. A me, questa cosa che Mina scriveva le parole nuove, piace a mille. Comincerò anch’io a scrivere in un diario le parole nuove. Che forse, finita la pandemonia, scrivere le parole nuove serve