Mariuccia Borio del Castlèt

Mariuccia è la persona che mi telefona di più nei giorni del coronavirus. Più che la mamma. A dirla tutta, Mariuccia mi telefona sempre più che la mamma anche prima del coronavirus. Che quando mi telefona alla sera, Claudio sbuffa. Perché Mariuccia e io, al telefono, ci stiamo anche un po’ alla sera. E Claudio sbuffa. E poi gliel’ho detto a Claudio che se Mariuccia non mi chiama la sera, la chiamo io perché mi preoccupo che non mi chiama. E allora Claudio non sbuffa più. In questi giorni, non sbuffa perché non c’è. E allora Mariuccia e io, al telefono, ci possiamo stare quanto ci pare. Anche delle ore. Mariuccia e Rosina non si conoscono. Ma Mariuccia mi ha detto che, appena finisce il coronavirus, vuole conoscerla subito Rosina. Mariuccia produce barbera, uvalino, chardonnay e moscato a Costigliole d’Asti. Ma io non vi voglio parlare di barbera, uvalino, chardonnay e moscato. Vi voglio parlare di Mariuccia. Che Mariuccia vende il vino, ma nei giorni del coronavirus, lei non pensa a vendere il vino. Lei, il vino, lo vuol vendere ma dopo il coronavirus. Adesso vuole che stiamo tutti bene. E io ho capito che vuole che stiamo tutti bene perché una volta mi chiamava alla sera, adesso mi chiama verso le sei. Perché è scaltra e ha capito che verso le sei, a casa mia, c’è la Nonna che abbaia dalla fame. E Mariuccia vuole sentire la Nonna che abbaia. Se non sente la Nonna che abbaia, si preoccupa e vuole sapere dove sono. Mi controlla, Mariuccia, perché vuole che io stia bene e per star bene devo stare a casa. E Mariuccia controlla che tutti stiamo a casa. Me, GiorgioRobertoAdaFranco Bello FotografieLaura, Elida, Paola, Mirando, Domenico. Di Rita, si fida e non la controlla. Anche se Rita ogni tanto su Facebook posta degli stati che fa dei viaggi in aereo da Malpensa all’Aviosuperficie del Boglietto di Costigliole, Mariuccia è tranquilla di Rita e non la controlla. Anche il marito di Rita, Carluccio, che ha appena compiuto 90 vendemmie, Mariuccia non lo controlla. Perché Carluccio è come il Bruno della bottega dei Valenzani, che ha 91 anni, e se ne sbatte del coronavirus, “parej i ven gnun rumpabale” dice. Parafrasando: così non viene nessuno a disturbare. Mariuccia sta quasi sempre a casa, già anche prima del coronavirus. Lei ha una casa grande e bellissima, che se l’è fatta così apposta per stare a casa. Lei, il Castlèt, lo chiama “le mie Maldive”. Perché a Mariuccia, il Castlèt, lo vede bello come le Maldive. Anche di più che le Maldive. Se le dicono di stare a casa, non le fanno un torto. Lei ci sta proprio volentieri a casa, perché è come essere alle Maldive. Mariuccia è molto ordinata, anche più di Marianna, la mia socia. Le regole che ci si lava le mani, Mariuccia ce le aveva già prima del coronavirus. A me, Mariuccia è simpatica a mille. Nel contratto, le ho fatto firmare che rimaniamo amiche anche se non lavoro più per lei. Così è obbligata dalla legge a rimanermi amica e a telefonarmi alla sera. E Claudio non può sbuffare perché se uno è obbligato dalla legge, deve telefonare alla sera. Ieri Mariuccia era preoccupata perché pensa che sto lavorando più per la Rosina che per lei. Perché Mariuccia lavora sempre e vuole che anch’io lavoro sempre. Così anche ai tempi del coronavirus, mentre gli altri si annoiano, Mariuccia e io lavoriamo. Ma io, di nascosto da Mariuccia, lavoro anche un po’ con la Rosina. Ma voi fate finta che non avete sentito. Mariuccia si veste bene, anche più di Marianna. Io non mi vesto bene come loro, ve l’ho già detto. Mariuccia è generosa. Lei non vuole che lo dica che è generosa e che ha ordinato le mascherine da regalare a chi ne ha bisogno. Ma è vero che ha ordinato le mascherine da regalare a chi ne ha bisogno. E allora, voi, fate finta che non avete sentito. Mariuccia vuole sempre pagare, anche se non hai fatto la fattura, lei comunque vuole pagare. Con il coronavirus nessuno vuole pagare, ma Mariuccia, sì, lei vuole pagare. Perché si ricorda di sua mamma Elena, che a 95 anni suonati, le diceva di non farle fare figure in giro e di pagare la gente. E allora Mariuccia vuole pagare che poi ha paura di fare le brutte figure in giro con la gente. Che Mariuccia è generosa, lo sapevo, ma che è generosa a mille l’ho scoperto perché me l’ha raccontato Andrea. Una volta un suo agente è stato male, ma male tanto e non ha potuto lavorare per mesi. Ma Mariuccia l’ha pagato lo stesso come se avesse lavorato. Uguale a prima. E l’agente ha telefonato a Mariuccia per dirle che si era sbagliata a pagarlo. Ma Mariuccia non si era sbagliata: l’ha pagato non solo perché le piace pagare, ma perché è generosa a mille. E l’agente si è commosso. E anche io, quando Andrea e lo ringrazio, me l’ha raccontato mi sono commossa. Lei non vuole che si racconti questa storia e voi fate finta che non avete sentito. Mariuccia vive sola, che tutti pensano che vive sola e allora devono telefonare. Ma a Mariuccia vivere sola piace, come a me. Solo Elida, di giorno, riordina le “Maldive”. Poi la sera Elida va a casa. Che la sera quando Mariuccia e io ci telefoniamo, pensiamo a chi deve bere due bicchieri di vino, anche tre, perché ha marito e figli a casa tutto il giorno. Noi, la sera, ce la spassiamo che siamo da sole. Io, due bicchieri di vino, anche tre, comunque me li bevo volentieri anche se non ho marito e figli in casa. Mariuccia vive con una gatta, Irene. A Irene devi starle su da dosso. Lei si trova bene con il coronavirus e la pensa come Carluccio, “parej i ven gnun rumpabale”. A Irene non so se le piace la Rosina. Non penso. A Mariuccia, però, la Rosina piacerebbe. E anche ad Ada, alla Rita, a Laura, a Paola, a Elida piacerebbe la Rosina perché a loro gli animali piacciono tanto. A Giorgio, a Roberto, a Franco, a Mirando e a Domenico non so se mi fiderei a lasciare la Rosina perché anche a loro piacciono gli animali, ma non so se mi fiderei a lasciarli una gallina. Che poi magari pensano che sia una gallina vera. A Mariuccia, sì, mi fiderei tantissimo. Mi fiderei perché me l’ha regalata Giacomo. E le cose di Giacomo, Mariuccia le custodisce come se fossero oro. Anche se la Rosina è solo una gallina di ceramica perché me l’ha regalata Giacomo è diventata una gallina d’oro. E poi mi fiderei perché la Rosina ha la faccia da grulla e in questo momento la farebbe un po’ ridere a Mariuccia. Che Mariuccia ha bisogno di ridere in questi giorni. Perché io non ho mai sentito piangere Mariuccia, ma per Giacomo, sì, l’ho sentita piangere Mariuccia. E allora la Rosina, con quella sua faccia da grulla, la fa un po’ ridere Mariuccia. E non voglio più sentirla piangere Mariuccia, piuttosto la Rosina gliela regalo.