L’ultimo desiderio

Il soggiorno marino

Se c’è una cosa a cui ogni tanto penso, durante la pandemonia, è lo spider nigiri. Lo spider nigiri è un rotolino di riso con sopra un granchietto fritto morbido morbido che sembra una moleca e una punta di maionese. Che buono, Rosina, lo spider nigiri! Quando finisce la pandemonia ti porto ad assaggiarlo lo spider nigiri. Lo spider nigiri lo fanno da Shizen a Torino e io, da Shizen, vado sempre con Giuliana, la mia amica medico. Shizen fa il delivery di spider nigiri, ma non fa il delivery di spider nigiri fino a Viargi. Così devo aspettare la fine della pandemonia, Rosina, per farti assaggiare lo spider nigiri. Giuliana lo sa: lo spider nigiri è anche l’ultimo desiderio che esprimerei. Pensavate che esprimevo il vino eh? Ditelo che lo pensavate? No, il mio ultimo desiderio sarebbe lo spider nigiri. Il rotolino di riso con sopra un granchietto fritto morbido morbido che sembra una moleca e una punta di maionese. Che se c’è una cosa della pandemonia che ci fa arrabbiare, a me e alla Rosina, è che con la pandemonia non puoi esprimere l’ultimo desiderio. L’ultimo desiderio dovrebbe essere un diritto, ma la pandemonia te lo toglie anche l’ultimo diritto. Io mi ricordo quando l’Armando, il nonno di Elena, stava per andare nel paradiso degli Armandi che Elena lo faceva fumare di nascosto nella stanza dell’ospedale. Che entrava l’infermiera capo sala e diceva: qui qualcuno ha fumato! No, no, nessuno ha fumato. Tu, nonno, hai visto qualcuno che fumava? No, no, io non ho visto nessuno che fumava qui. E mi ricordo che quando la Grisa, che era la nonna di Elena, che la chiamavamo la Grisa perché aveva tutti i capelli grigi, stava andando nel paradiso delle Grise, io le portavo di nascosto la freisa alla casa di cura. Quella freisa fresca, buona, che mussa un po’ e ti tiene ancora qualche giorno di qua prima di andare nel paradiso delle Grise tanto è fresca, buona, che mussa un po’. Che una volta, la freisa, gliel’hanno sequestrata alla Grisa. E la Grisa che ormai non parlava più, si è fatta sentire la Grisa anche se ormai non parlava più che le avevano toccato la bottiglia della sua freisa fresca, buona, che mussava un po’ e che la teneva ancora qualche giorno di qua prima di andare nel paradiso delle Grise. Un’altra volta mi è capitato con Elena di dover decidere su un ultimo desiderio. Che sembra una storia che fa piangere, ma invece è una storia che fa ridere. Quando eravamo giovani giovani, Elena, invece di guardare i bambini al centro estivo come facevo io, guardava i nonni nei soggiorni marini. E i nonni, nei soggiorni marini, ne combinano più di Bertoldo. Perché i nonni sanno che hanno meno giorni a disposizione e allora dicono: che me ne frega a me, io ne combino più di Bertoldo se vado al soggiorno marino. Quell’anno a una nonnina, durante il soggiorno marino di Rimini, l’è venuto un ictus. Che la nonnina aveva già più 90 anni quando l’è venuto l’ictus. Elena l’hanno messa vicina alla nonnina di 90 anni che l’è venuto l’ictus. Un giorno la nonnina di 90 anni che l’è venuto l’ictus, voleva un po’ di privacy e così ha mandato Elena in corridoio. Ma quando Elena è rientrata nella stanza, la nonnina di 90 anni che l’è venuto l’ictus non c’era più. Oh nonnina dove sei? Ha cominciato a chiamarla Elena. Ma della nonnina di 90 anni che l’è venuto l’ictus, nessuna traccia. Allora Elena ha cominciato a cercarla per tutta Rimini e, alla fine, Elena l’ha trovata la nonnina di 90 anni che l’è venuto l’ictus. Sapete dove l’ha trovata Elena la nonnina di 90 anni che l’è venuto l’ictus? La nonnina di 90 anni che l’è venuto l’ictus era in un bar che beveva un Unicum. L’Unicum, per chi non lo sa, è un amaro ungherese. Elena, vedendo la nonnina di 90 anni che l’è venuto l’ictus che era in un bar che beveva un Unicum, non sapeva cosa fare e mi ha chiamata per un consulto. Il consulto è finito che alla nonnina di 90 anni che l’è venuto l’ictus, glielo abbiamo fatto bere tutto il suo Unicum prima di riportarla in stanza. Che l’Unicum per la nonnina di 90 anni che l’è venuto l’ictus, era il suo ultimo desiderio prima di andare nel paradiso delle nonnine che bevono l’Unicum. E noi glielo abbiamo fatto esprimere il suo ultimo desiderio. Elena e io ce lo diciamo sempre che vorremmo diventare anche noi come la nonnina di 90 anni che il suo ultimo desiderio era bersi il suo bel bicchierino di Unicum. Che quasi quasi, a pensarci bene, lo cambio un po’ il mio ultimo desiderio: tengo lo spider nigiri e insieme ci aggiungo anche un bel bicchierino di Unicum.