Io bevo da sola

Qualche giorno fa su Facebook Silvia ha scritto: bevo da sola, me ne farò una ragione. E dopo qualche giorno, Silvia ha stappato non una, ma quattro bottiglie da sola e ha scritto: sta storia del stay home, drink home, mi sta sfuggendo di mano. Complimenti a Silvia. Io, quattro bottiglie, non ci riesco ancora. Che tutti beviamo da soli durante la pandemonia. Io bevevo da sola anche prima della pandemonia. E anche adesso bevo da sola perché la Rosina non beve. Quattro bottiglie però non ci riesco ancora. Sul bere, c’è una discussione a casa dei miei durante la pandemonia: mio papà vorrebbe comprare il Grignolino nei bag-in-box da 5 litri per risparmiare. Mia mamma gli dice: a me piace il Grignolino d’Asti in bottiglia. Se vuoi l’altro prendilo per te. Mia mamma non aspetta mai di finire la bottiglia per aprirne un’altra: è tranquilla solo se sono due le bottiglie aperte. La seconda la apre di nascosto da mio papà. Fa bene perché mio papà poi trova da dire e se mio papà arriva all’improvviso lei gli dice: questa la apro perché è un po’ più fresca. Io ho preso da mia mamma. Mia mamma mi ha regalato sei bottiglie di Grignolino d’Asti di Goggiano perché non la raccontassi questa storia, ma voi fate finta che non avete sentito. Anche un’altra storia non vuole che ve la racconti: quella volta che ha mangiato i pistacchi a casa di Livia e Romano. Sapete i pistacchi quelli con il guscio? Mia mamma non li aveva mai visti i pistacchi con il guscio. Non pensava neanche che fossero pistacchi perché avevano il guscio. Mia mamma li ha messi in bocca così i pistacchi con il guscio. Livia l’ha guardata e le ha detto: ma li mangi con il guscio i pistacchi? E mia mamma non si è osata e ha risposto: sì, sì, a me piacciono così. Tornado al bere, anche la mia amica Giuliana, l’altro giorno, ha scoperto che non era capace di chiudere una bottiglia di vino: non l’aveva mai chiusa una bottiglia di vino nella sua vita, Giuliana. L’aveva sempre e solo aperta la bottiglia di vino. Anche Miriam ha scritto in un messaggio che, a tutti i problemi, noi ci mettiamo un tappo. Non una toppa, ha scritto proprio così: ci mettiamo un tappo. E su un tappo, una volta, Giorgio mi ha fatto uno scherzo. Che gli è poi costato caro lo scherzo a Giorgio. Io stavo preparando i comunicati di Vinitaly, perché Cascina Castlèt presentava la sua linea di vini con il tappo a vite. E Giorgio mi ha mandato una circolare di Federdoc che la Ue aveva bocciato il tappo a vite. E allora mi ha fatto riscrivere tutti i comunicati stampa, Giorgio. Ma era un pesce del 1° aprile e io non avevo capito che era un pesce del 1° aprile. Dopo che mi ha fatto riscrivere tutti i comunicati, Giorgio, dovevo ricambiare e l’ho iscritto su Facebook. Che lui, se gli dicevi di iscriversi su Facebook, gli scappava la maionese. Adesso sto aspettando che mi faccia un altro scherzo, così pubblico il video dove balla a Telecupole. Voi fate finta che non avete sentito che pubblico il video dove balla a Telecupole. Prima che arrivasse la pandemonia, sono venute a cena Letizia e Giada che sono le figlie della mia amica Cinzia. E io ho comprato per loro la coca cola. Letizia e Giada mi hanno guardata e mi hanno detto: zia ma noi beviamo il vino! Non mi ero accorta che potevano già bere il vino, Letizia e Giada, le figlie della mia amica Cinzia. Pensavo fossero piccole e invece possono già bere il vino. Io, la prima volta, che ho bevuto il vino non me lo ricordo ma se la ricordano bene mia mamma e mio papà. Mia mamma e mio papà volevano portarmi all’ospedale per quello se la ricordano. Perché ero strana, ridevo e cadevo. Mentre ero strana, ridevo e cadevo, mia mamma e mio papà mi hanno seguita e io sono andata ad aprire una damigiana di Barbera che mio papà aveva appena comprato alla Cantina di Vinchio e Vaglio Serra. Ho aperto il tappo della damigiana, ho infilato la manina dentro e me la sono bevuta la Barbera. Avevo due anni e mezzo e sapevo già aggiustarmi. Così la prima volta che ho bevuto, avevo due anni e mezzo, e ho bevuto la Barbera della Cantina di Vinchio e Vaglio Serra. Anche oggi accetto la sfida del libro che mi hanno lanciato Vittoria e Rosanna e vi consiglio “Vino al Vino” di Mario Soldati. Io ne ho una vecchia edizione che mi ha regalato Giulio con una dedica: per te, una bibbia, mi ha scritto nella dedica Giulio. E Mario Soldati scrive: E il vino? Cosa c’entra il vino? Oh se c’entra il vino! Il vino è come la poesia. Che non vi sembra un po’ la Rosina, Mario Soldati?