Come stavamo bene al Vinitaly
Abbiamo deciso che il sabato, durante la quarantena, è il giorno delle pulizie. La Rosina e io, stamattina, abbiamo fatto le pulizie. Le pulizie sono una cosa lunga da fare, ma così lunga che abbiamo appena finito adesso di far le pulizie da stamattina. Mentre fai le pulizie, non pensi a niente ma hai dei pensieri così, che vanno e vengono. Oggi, per esempio, pensavo al bagno della mia bisnonna Maria, classe 1896. La mia bisnonna Maria veniva dal Veneto e, nella doccia, teneva appeso il baccalà. E io, quando andavo a trovarla a Roncaglia, avevo paura di entrare in bagno perché avevo paura del baccalà appeso. Chissà cosa avrà pensato la mia bisnonna Maria quando è arrivata dal Veneto: ma guarda questi piemontesi che ingegno! Ma guarda un po’ che bell’invenzione che hanno fatto per appendere il baccalà! Bravi sti piemontesi ciò. Noi, in Veneto, non ci abbiamo mai pensato di inventare la doccia per appendere il baccalà. La doccia, a casa della mia bisnonna Maria, è sempre e solo servita per appendere il baccalà. E ci stavo pensando anch’io di appendere un baccalà nella doccia che tanto neanche quest’anno lo apro il bed&breakfast. E allora la doccia può tornare utile per appenderci un bel baccalà. Mentre fai le pulizie, non pensi a niente ma hai dei pensieri così, che vanno e vengono. Uno è arrivato con la musica. Perché mentre faccio le pulizie, ascolto la musica a mille. Che penso mi sentano anche in strada Balenga che ascolto la musica a mille. Che la musica a mille mi mette energia. Oggi ho ascoltato a mille Albano e Romina, Julio Iglesias, Raffaella Carrà e i Ricchi e Poveri. Che chi mi conosce, sa che io ho un debole per i Ricchi&Poveri. Il debole per i Ricchi&Poveri, ce l’ho da quando sono piccola. Nadia mi ha anche portato a un concerto a Torino e mi sono divertita a mille. Ma io oggi non vi voglio parlare dei Ricchi&Poveri, vi voglio parlare del pensiero che mi è venuto ascoltando i Ricchi&Poveri. Ascoltando i Ricchi&Poveri, io penso a VINITALY. Penso a Vinitaly, perché una volta, a Verona, ho prestato la mia macchina a Daniele Erede Di Chiappone Armando e lui ha messo in moto davanti all’Arena e c’erano i Ricchi&Poveri a mille. E lui si è vergognato a mille che, davanti all’Arena, sono partiti i Ricchi&Poveri a mille. Abbiamo riso tantissimo ma anche se abbiamo riso tantissimo lui, la mia macchina, non l’ha più voluta nei Vinitaly dopo. Al Vinitaly, ridiamo sempre tantissimo. Quest’anno non ridiamo tantissimo al Vinitaly, perché non c’è. Quest’anno c’è il coronavirus, e se c’è il coronavirus non c’è il Vinitaly. Speriamo che, nel 2021, non c’è più il coronavirus, e allora c’è il Vinitaly. Noi abbiamo già prenotato da Linda per il Vinitaly 2021. A Vinitaly, andiamo nel bed&breakfast di Linda Francesca Bridget, sua figlia Giorgia, Marianna e io, poi si alternano in settimana Mirella, Piercarla, Anna, Roberta. Nel bed&breakfast di Linda noi ci troviamo come a casa. Linda non ha solo il bed&breakfast. Linda fa l’illusionista e a casa di Linda ci sono i conigli bianchi, le tortore bianche, un gatto bianco e un cane nero. Solo il cane è nero, gli altri animali sono tutti bianchi e lei li fa uscire dal cilindro. Il cane che è nero, non lo fa uscire dal cilindro. Solo gli animali bianchi escono dal cilindro, tranne il gatto bianco e il cane nero. Il gatto bianco non esce dal cilindro di Linda, ma dorme nella stanza con Bridget e me, perché ormai si è affezionato. E anche noi ci siamo affezionate che quest’anno ci mancheranno tutti. Il gatto bianco, il cane nero, le tortore, i conigli, Linda. Loro sono la nostra famiglia del Vinitaly. Ci mancherà anche un’altra cosa del Vinitaly: il delivery. Noi, il delivery, ci siamo già abituate a Vinitaly. Il delivery l’abbiamo proprio scoperto a Vinitaly, prima ancora che arrivasse il coronavirus. Tutte le sere, ci ordinavamo il delivery che, già al Vinitaly, cenavamo a casa come in quarantena. Però solo negli ultimi anni, abbiamo scoperto il delivery. Quando prestavo la macchina a Chiappone, erano anni in cui nel bed&breakfast ci vedevano sì e no un paio d’ore al mattino. Giusto per fare la doccia. Quest’anno ci mancherà il delivery del dopo Vinitaly, quando arrivi stanca dopo la fiera e ti bevi quelle due bollicine che non ti sembra di essere al Vinitaly, ma su una spiaggia dei Caraibi talmente stai bene. E poi arrivano a cena le amiche del Vinitaly Elena, Bruna, Cristina, che sanno che tu lì stai bene come su una spiaggia dei Caraibi e vogliono stare bene anche loro lì con te come su una spiaggia dei Caraibi. E tutte insieme, a Vinitaly da Linda, stiamo benissimo come su una spiaggia dei Caraibi. Quest’anno, Vinitaly non c’è perché, ve l’ho già detto, c’è il coronavirus. Quindi è difficile che stiamo proprio bene come su una spiaggia dei Caraibi. Ma noi comunque cerchiamo di stare bene se non proprio come su una spiaggia dei Caraibi, almeno come stavamo a Vinitaly. L’altra sera, abbiamo festeggiato il compleanno di Mirella in una videochat su WhatsApp, o Wazzap, come mio padre ha memorizzato il numero del suo nuovo telefono. Mirella non sapeva se spegnere la candelina sul bombolone o sulla mela cotta. Che poi la candelina non era proprio una candelina degli anni, era una candelina di quelle che si usano per scaldare la bagna cauda. Ma ai tempi del coronavirus, ci si aggiusta come si può. E l’altra sera, abbiamo bevuto due bollicine, parlato di Vinitaly, delle Donne del Vino e degli alpini, riso a mille che siamo state bene se non proprio come su una spiaggia dei Caraibi, almeno come stavamo a Vinitaly. Ci vorrà ancora un po’ per tornare a stare bene come su una spiaggia dei Caraibi, ma mentre faccio le pulizie ascolto i Ricchi&Poveri a mille così mi ricordo almeno di come stavamo bene al Vinitaly.