Carussin Bruna Ferro

La Rosina, oggi, mi ha rimbeccato perché dice che tutti fanno i buoni propositi del dopo coronavirus tranne io. I buoni propositi, a me, non è mai piaciuto farli perché tanto, poi, i buoni propositi non li mantengo mai. Tipo: dopo il coronavirus, vado in palestra. So già adesso che tanto non lo mantengo che dopo il coronavirus vado in palestra. Allora devo fare buoni propositi che poi li mantengo. Il primo dei buoni propositi che poi di sicuro mantengo è di andare a mangiare al Ristorante Bandini a Cornapò con Carussin Bruna Ferro. Io e Bruna stiamo così bene, ma così bene ad andare a mangiare da Bandini a Cornapò, che non lo scambiamo manco con un viaggio alle Maldive un pranzo da Bandini a Cornapò. E magari ci invitiamo anche Nadia così stiamo ancora meglio ad andare a mangiare da Bandini a Cornapò. Bruna e Nadia mi presentano sempre tanti loro amici vignaioli. Che sono tutti un po’ strambi: io parlo con la Rosina, ma loro parlano con la luna. Sono un po’ strambi a parlare con la luna gli amici vignaioli di Bruna e Nadia. Ma io non vi voglio parlare degli amici vignaioli un po’ strambi che parlano con la luna. Vi voglio parlare di Bruna. Bruna fa il vino a San Marzano Oliveto. Lei è generosa, ma così generosa che se San Martino ti dà mezzo mantello, Bruna te lo dà tutto il mantello. L’unica cosa che non divide Bruna è il secondo da Bandini a Cornapò. Che io le dico: Bruna, abbiamo già mangiato due antipasti, due primi, dividiamo almeno il secondo! Niente da fare. Bruna, il secondo da Bandini a Cornapò non lo vuole dividere. Non te lo fa neanche assaggiare: piuttosto te ne ordina due solo per te, ma il suo non glielo puoi toccare. Bruna è una mia amica del cuore. La mia migliore amica di San Marzano Oliveto. A lei, il coronavirus non ha cambiato la vita. Lei vive già sempre come se ci fosse il coronavirus. Non spreca niente, ricicla quello che può, ha l’orto, le galline, in primavera raccoglie l’aglietto selvatico in vigna, d’inverno si fa la granita con la neve e la cugnà. Da merenda, Bruna mangia pane, acqua e zucchero. Bruna, ve l’ho già detto, è la maestra dello stampo su neve. Che quando nevica la vedi che corre nelle vigne per buttarsi a fare lo stampo. E suo marito Luigi ti guarda e si gira il dito sulla testa. E poi suo marito Luigi le fa gli scherzi e le fa sempre lo scherzo che le mischia le uova fresche con le uova sode. Bruna l’ho voluta proprio conoscere, perché prima di Bruna ho conosciuto i suoi animali. Da sempre, la casa di Bruna è piena di animali: cani, gatti, criceti, oche, anatre, galline, conigli, pecore, capre, asini. Una volta avevano anche un ratto domestico che si chiamava Nosferatu. Bruna ama soprattutto gli asini. Ne ha 10 asini. Gli asini, una volta che ancora non ci conoscevamo, Bruna li portava a giocare con i bambini in piazza Carlo Gancia quando ancora a Canelli c’era l’Assedio. E agli asini piaceva andare in piazza Carlo Gancia a Canelli a giocare con i bambini. Che ogni tanto partivano da soli e andavano in piazza Carlo Gancia a Canelli ad aspettare di giocare con i bambini. Non c’andavano con Bruna gli asini in piazza Carlo Gancia a Canelli ad aspettare di giocare con i bambini, c’andavano da soli con Ulisse e Penelope, le due capre che avevano imparato ad aprire il recinto. E insieme c’andavano anche le galline, le oche, le anatre, i cani Nero e Avola. Un presepe vivente di animali che da San Marzano Oliveto, sull’ex strada comunale, arrivava in piazza Carlo Gancia a Canelli ad aspettare di giocare con i bambini. I bambini non c’erano ad aspettarli a giocare, c’erano i carabinieri ad aspettare il presepe. Che i carabinieri ormai li conoscevano gli asini di Bruna, e anche Ulisse e Penelope, le galline, le oche, le anatre e i cani Nero e Avola. E allora, Luigi partiva con il camion per andare a recuperare tutto il loro presepe. Io l’ho conosciuta così Bruna, grazie al suo presepe. Perché a me, il presepe di asini, Ulisse, Penelope, le galline, le oche, le anatre, i cani Nero e Avola mi era simpatico assai. E allora ho pensato che se mi era simpatico il presepe, mi sarebbe stata simpatica anche Bruna e non mi sbagliavo. Quando ho conosciuto Bruna, c’era già Ami, la sua cagnolina che in piazza Carlo Gancia a Canelli ad aspettare di giocare con i bambini, non c’andava perché sta sempre attaccata a Bruna. E c’era anche l’asinella Stellina che viveva libera e la Anna Saracco se la trovava in casa che Stellina le garbava bere nel bidet. Una volta Stellina voleva dormire anche sul divano della Anna Saracco. Il premio del più simpatico assai della fattoria, però, lo vince Osvaldo. Osvaldo era un pecorone bianco di qualche centinaio di chili. Una volta Bruna l’ha trovato riverso a gambe in su e la lingua fuori. E Bruna ha cominciato a piangere e a gridare che Osvaldo era molto. Oh povero Osvaldo! Ma Osvaldo non era morto. Osvaldo era ubriaco. Perché a Osvaldo piaceva bere. Il vino, non l’acqua. Che quella volta le ha fatto fuori lo scarto di una vasca di Dolcetto. Più o meno Osvaldo s’è bevuto trenta litri quella volta. Per quello che Bruna l’ha trovato riverso a gambe in su e la lingua fuori. S’è ripreso dopo due o tre giorni. E da quella volta voleva sempre entrare in cantina a bersi il Dolcetto di Bruna. Ma Luca, il figlio più grande di Bruna, chiudeva la porta della cantina con la spranga e Osvaldo si arrabbiava assai e lo caricava. Perché lui voleva andarsi a bere il Dolcetto di Bruna in cantina. Osvaldo era anche una pecora da guardia perché quando arrivavi da Bruna ti caricava. Se non volevi che ti caricasse, dovevi portagli un pintone di Dolcetto. Con un pintone di Dolcetto Osvaldo te lo facevi amico del cuore per sempre. Bruna viveva già prima come se ci fosse il coronavirus. Durante il coronavirus, Bruna va in vigna a raccogliere l’aglietto fresco con la sua nipotina. Che alla sua nipotina, Giorgia e Matteo, il figlio piccolo di Bruna, l’hanno chiamata tra il floreale e il vinicolo: Iris Freisa. Durante il coronavirus, dovevano anche sposarsi Elisabetta e Luca, il figlio più grande di Bruna. Ma adesso non sanno bene come fare a sposarsi durante il coronavirus. Che io le ho detto di fare un matrimonio virtuale. Che è di moda fare tutto virtuale: l’aperitivo, la cena, la pizza, persino l’amore. Perché non fare anche il matrimonio virtuale? E Bruna è stata zitta che pensavo che fosse caduta la linea e poi mi ha detto: ma io voglio bere davvero, mica virtuale! Anche la Vanda, la mamma di Bruna, vuole bere davvero e mica virtuale. Lei è come Osvaldo: le piace il Dolcetto frizzante. E allora, il mio buon proposito di oggi è che dopo il coronavirus, voglio bere davvero con Bruna e la Vanda da Bandini a Cornapò. E lo diciamo anche a Nadia così beviamo davvero Bruna, la Vanda, Nadia e io da Bandini a Cornapò.