Teresa Ida Agnese

La Rosina e io, ve l’abbiamo già detto, alla fine non abbiamo preso la pandemonia. La pandemonia ha cercato di prenderci, eccome se ha cercato l’infingarda, ma non c’è riuscita! Che non c’avesse prese, l’avevamo già un po’ capito. L’avevamo già un po’ capito grazie a Teresa Ida Agnese. Noi adesso vi raccontiamo chi è Teresa Ida Agnese, ma voi fate finta che non avete sentito. La Rosina e io, di voi, ci fidiamo. Già altre volte avete fatto finta che non avevate sentito. Perché questa cosa non si può dire. Teresa Ida Agnese è un riccio. Anzi una riccia perché è femmina. L’ha trovata Orestina: magra magra, fredda fredda. Allora la Rosina e io l’abbiamo presa, messa al caldo, curata e le abbiamo dato da mangiare. E adesso non è più magra magra, fredda fredda. Adesso è guarita, è grassa e pretende cibo di qualità. Teresa Ida Agnese è una cucciola di riccia ma puzza già tantissimo. Puzza più della Nonna. Ve la ricordate la Nonna come puzza? La Nonna in confronto profuma. Che io le dico: ma santa Teresa Ida Agnese, se puzzi così già da piccola pensa quando sarai vecchia come la Nonna! Lei se ne sbatte. Io, però, ho capito che non avevo la pandemonia perché sentivo bene la puzza di Teresa Ida Agnese. Teresa Ida Agnese deve stare con noi tutto l’inverno perché, dice Massimo, che è un veterinario dei ricci, non ce la farebbe a sopravvivere. Allora noi vogliamo che sopravviva. Teresa Ida Agnese l’ho messa nella camera che volevo aprire il bed&breakfast. È comoda: c’è anche la tv se vuole. L’ho chiamata con tre nomi che fa riccia nobile: Teresa perché quando ero piccola avevo una zia di Vigevano grassa grassa che si chiamava Teresa. Mio papà mi diceva che quando sarei diventata grande, sarei diventata come la zia Teresa grassa grassa. E io non volevo diventare grassa grassa come la zia Teresa. Infatti, lo devo dire a mio papà, non sono diventata come la zia Teresa grassa grassa. Però per una riccia magra magra è un buon augurio chiamarla Teresa che così da magra magra diventa grassa grassa. Perché per le ricce è un complimento essere grasse grasse. L’ho chiamata Ida perché tutte le ricce mangiano la frutta ma Teresa Ida Agnese, no, la frutta non la vuole. Anche mia mamma non vuole la frutta. L’ho chiamata Agnese perché Teresa Ida Agnese evade da qualsiasi gabbia come mia nipote Agnese. Guai a stare in gabbia! Massimo ha detto di non dirlo a nessuno che ho la riccia in casa. Infatti, io non lo dico mica. Lo dico solo a voi che tanto fate finta di non aver sentito. Perché è vietato tenere una riccia in casa: ma signori che lo vietate, io non è che la volevo una riccia in casa eh! Sia chiaro! È che se non stava in casa moriva e Massimo ha già 200 ricci in casa, non gli potevo portare anche Teresa Ida Agnese. Che io non so come fa a tenere 200 ricci in casa: oh Massimo, chissà che puzza in casa! Vi prego donategli anche solo un euro, due euro, al Centro Recupero Ricci “La Ninna” in modo che possano comprare del deodorante! Io non ce li ho, per fortuna, 200 ricci in casa. Me ne basta e avanza una, che non vedo l’ora che sia primavera per liberarla in giardino che si trovi un bel fidanzato grasso grasso. In casa, io, oltre alla riccia e alla Nonna, ho anche Stellina. Stellina è un dobermann. Grosso grosso, nero nero. È l’eredità che mi ha lasciato Donatella: ve la ricordate Donatella, la mia amica che facevamo gli scherzi a don Boero Cornacchione e che adesso è nel paradiso delle amiche che non volevano invecchiare? È lei che mi ha lasciato in eredità Stellina. Di solito si ereditano dei soldi, invece io ho ereditato un dobermann grosso grosso, nero nero. Sono molto fortunata. Stellina è anche ammalata ma non si sa di cos’è ammalata. Stellina starnutisce millemila volte al giorno e ogni tanto sanguina, ma sanguina che è una pandemonia. Indovinate quando ha cominciato a sanguinare? Di notte, quando io ero in attesa di sapere se avevo la pandemonia. Non potevo uscire, non si poteva entrare. Oh Stellina santa, ma con tutti i giorni che puoi sanguinare ma proprio di notte, quando io sono in attesa di sapere se ho la pandemonia? Che a un certo punto ha tirato uno starnuto, io ero davanti ed è rimasta la mia sagoma sul muro. Se ci vedeva Dario Argento, ci scritturava subito a me e Stellina. Come sia, mi è scappata una di quelle maionesi quella notte, ma una di quelle maionesi, cari miei! Con Donatella, non ho ereditato solo io: ha ereditato anche Giuliana, sua sorella. Sua sorella Giuliana ha ereditato Pablo, un camaleonte. È fortunata anche Giuliana con le eredità. Anche Pablo puzza tantissimo, meno della Nonna e di Teresa Ida Agnese, ma comunque puzza abbastanza. Pablo, oltre a puzzare tantissimo, morde come la Nonna. Teresa Ida Agnese puzza, ma non morde. Pablo, quando gli scappa la maionese, diventa tutto nero. Anch’io vorrei imparare da Pablo e diventare tutta nera quando mi scappa la maionese. Ma io ho un’amica, che si chiama come la riccia Teresa, ma è magra magra non come mia zia di Vigevano. La chiamiamo Deda. Deda mi ha detto che c’è un segreto: quando scappa la maionese, non bisogna diventare tutte nere ma bisogna accogliere tutto con amore. Anche mia mamma mi ha detto che c’è un segreto quando scappa la maionese: un cucchiaino di senape e la riprendi. E se alla fin fine, Rosina, l’amore non fosse altro che un cucchiaino di senape?